Текст на итальянском с аудио «Alberi e bambini»

 

Forse non conoscete quest’originale legge italiana: per ogni bambino che viene al mondo, il comune (se ha più di 15.000 abitanti) deve piantare un albero. E questo, badate, vale anche per i bambini adottati. È bellissimo, non trovate? Si tratta di un obbligo introdotto per legge nel 1992, più di venti anni fa, per contrastare la perdita di zone verdi nel nostro Paese. Da allora ogni comune deve piantare un albero per ogni bambino entro 6 mesi dalla nascita e comunicare poi il tipo di albero piantato e il luogo.

 

Una bella iniziativa, sì, ma le cose non sono così semplici. C’è infatti una città toscana, Prato, che ha pensato di non rispettare più questa legge. E sapete perché? Perché là nascono troppi bambini! Più di tremila all’anno!

 

“Curioso” mi sono detta, visto che l’Italia ha uno dei tassi di natalità più bassi d’Europa. Eh già, ma allora dobbiamo sapere qualcosa in più di questa città. Prato, infatti, è un centro molto importante per l’industria tessile e ospita una delle più grandi comunità cinesi d’Italia. Sono loro, infatti, a mandare in alto i numeri delle nascite. Per questo il comune ha deciso di “interpretare” la legge a modo suo: «3000 alberi sono troppi, non ci sono abbastanza posti dove piantarli. Perciò ne pianteremo uno per ogni giorno dell’anno.»

 

Allora il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti è intervenuto e ha chiesto al comune di Prato di ripensarci, consigliando di piantare gli alberi fuori dalla città, per esempio in zone critiche, che hanno davvero bisogno di piante.

 

«Un albero per ogni bambino nato» ha detto il ministro «ha una funzione educativa e ambientale. Ogni singolo albero, infatti, fornisce ossigeno a 10 persone. E inoltre con questa iniziativa s’insegna ai più piccoli il rispetto per la natura.»

 

Eh già, verissimo. Basta pensare che ogni secondo l’Italia perde circa 8 metri quadrati di zone verdi. Fatto un rapido calcolo, sono quasi 70 ettari al giorno.

 

«Creare un ambiente sostenibile per le nuove generazioni» ha detto ancora il ministro «è un dovere di tutti. La legge va in questa direzione. Perciò va rispettata.»

 

Io sono pienamente d’accordo: se fosse così in tutto il mondo, le foreste avrebbero la meglio sui deserti e il pianeta avrebbe un aspetto decisamente migliore… Voi che ne pensate?

 

©podclub

 

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